La vendemmia
Il periodo migliore, sistemi e tecnologie

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

La vendemmia è una delle fasi più importanti e delicate della produzione del vino. Si tratta del momento in cui si raccolgono le uve mature, che saranno poi trasformate in mosto e successivamente in vino.
Ma qual è il periodo migliore per effettuare la vendemmia? Quali sono i sistemi e le tecnologie utilizzati per la raccolta e per garantire la massima qualità del vino che verrà prodotto?
Cercheremo di rispondere a queste domande grazie alla conoscenza che abbiamo sull’argomento, vivendo in un territorio in cui il vino è un prodotto che rappresenta la storia e la cultura locale.


Quando si vendemmia?


Il periodo migliore per la vendemmia si stabilisce tenendo conto di diversi fattori, tra cui il tipo di vitigno, la zona di coltivazione, le condizioni climatiche e il tipo di vino che si vuole ottenere.
In generale, tutti sappiamo che la vendemmia si svolge tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno; l’importante, in ogni caso, è che le uve abbiano raggiunto il giusto grado di maturazione, sia zuccherina che fenolica. Questo significa che le uve devono avere un buon equilibrio tra zuccheri e acidità, e una buona concentrazione di sostanze aromatiche e coloranti, in modo da dare un vino a sua volta equilibrato e dalle elevate qualità organolettiche.
Per determinare il momento ottimale della raccolta si possono usare diversi metodi, tra cui una modernissima analisi chimica delle uve e le tradizionalissime degustazioni delle bacche e osservazioni visive dei grappoli. In base ai dati raccolti si può decidere se iniziare presto, cioè già a fine agosto o se attendere fino ad ottobre.


I sistemi e le tecnologie moderne per la vendemmia
I sistemi di vendemmia possono essere di due tipi: manuale o meccanica.

La vendemmia manuale consiste nel tagliare i grappoli a mano, con l'ausilio di forbici o tronchesi, raccogliendoli, poi, in cassette o ceste. Questo sistema permette di selezionare le uve migliori e di preservarne l'integrità, ma richiede più tempo e manodopera.

La vendemmia meccanica, invece, si basa sull'uso di macchine che scuotono le viti e fanno cadere le uve in un contenitore di raccolta. Questo sistema è più veloce ed economico, ma può danneggiare le uve e causare una maggiore ossidazione del mosto.


Le tecnologie applicate alla vendemmia hanno lo scopo di facilitare il lavoro dell’uomo, di garantire una migliore qualità delle uve raccolte e del vino che se ne produrrà. Tra queste, possiamo citarne alcune davvero interessanti:

• le macchine vendemmiatrici selettive, che sono in grado di separare le uve sane da quelle marce o acerbe, e di eliminare le foglie e i residui vegetali

• le macchine refrigeranti, che raffreddano le uve appena raccolte per preservarne le caratteristiche aromatiche e ridurre il rischio di fermentazioni indesiderate


• le macchine selezionatrici ottiche, che usano una telecamera per analizzare le uve e scartare quelle difettose o non conformi ai parametri impostati

• le macchine diraspatrici-pigiatrici, che staccano le bacche dal raspo, ovvero dalla parte legnosa del grappolo e le schiacciano delicatamente per liberare il succo.