Moscadello di Montalcino
Un vino antico

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

Quando si nomina Montalcino la prima cosa che viene in mente è sicuramente il vino e, nello specifico, il famosissimo Brunello.
Quello che forse non tutti sanno è che a Montalcino si producono anche altri vini, anch’essi di altissima qualità e di grande pregio, uno dei quali dolce: il Moscadello.

Oggi parleremo proprio del Moscadello di Montalcino, storicamente conosciuto e apprezzato assai prima dell’oggi celeberrimo Brunello.

La storia del Moscadello di Montalcino


Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, per lungo tempo, fino alla fine dell'Ottocento, il borgo medievale di Montalcino era conosciuto per le sue uve bianche e non per il Sangiovese con cui si produce attualmente il Brunello.

Le testimonianze storiche e i documenti ufficiali dimostrano che da quelle parti veniva coltivato il Moscato bianco già in epoca precedente al XVII secolo e che da questo si produceva un vino bianco molto noto e apprezzato, decantato da innumerevoli scrittori e artisti. La sua dolcezza, infatti, era assai gradita da Pietro Aretino e Ugo Foscolo, solo per citarne un paio.

Purtroppo, la produzione di Moscato bianco subisce una decisa battuta d’arresto verso la fine dell’Ottocento, quando sui vigneti di Montalcino si abbattono varie malattie – oidio, peronospora, fillossera – che hanno tenuto sotto scacco i produttori fino a circa metà del Novecento.
Tutto ciò ha portato ad un lento e quasi definitivo abbandono di questo vitigno, soppiantato dal Sangiovese.
Il Moscato bianco è, da allora, una produzione minore, sicuramente per quantità, ma non per qualità.


Il segreto del suo successo
Il successo del Moscadello di Montalcino è dovuto al fatto che in questo territorio il Moscato bianco ha trovato il luogo ideale per esprimersi al massimo. Le colline di Montalcino e dintorni si trovano in una zona calda, secca e con una buona ventilazione, dove le uve a vendemmia tardiva trovano delle condizioni ottimali per maturare.

La loro maturazione avviene intorno ai primi di settembre, ma vendemmia, poi, si svolge circa un mese dopo, di modo che i grappoli si disidratino favorendo la concentrazione degli zuccheri e degli aromi tipici del vitigno.
In realtà, non tutta l’uva viene raccolta con lo scopo di creare una versione Vendemmia Tardiva, anche se questa è la più nota e apprezzata.
Il Moscadello di Montalcino, infatti, esiste anche in versione Frizzante e Tranquillo – bianco fermo.


Le caratteristiche organolettiche e gli abbinamenti
Il Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva si presenta di colore giallo dorato; i suoi profumi floreali e fruttati sono intensi e persistenti; al gusto risulta morbido e dolce, con una leggera nota di acidità.
Trattandosi di un vino dolce, è adatto al fine pasto, anche in abbinamento a dessert, biscottini e crostate. Ottimo con i dolci tradizionali del territorio, ovvero i cantucci e il panforte della vicina Siena.

Per chi ama gli abbinamenti più moderni e dinamici, il Moscadello di Montalcino è perfetto anche accanto ai formaggi erborinati e persino ai crostini toscani con i fegatini.