L'aglione (Allium ampeloprasum, “elephant garlic”) si pianta in autunno (ottobre–novembre) e si raccoglie a inizio estate (giugno–luglio). Predilige suolo drenante e pieno sole; si mettono a dimora spicchi esterni a 5 - 6 cm di profondità, 18 - 22 cm sulla fila e 30 - 35 cm tra le file. Irrigazione moderata, pacciamatura leggera, stop acqua 2–3 settimane prima della raccolta. La specie è classificata come Allium ampeloprasum (gruppo porro), non A. sativum, ed è inserita tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Toscana come “Aglione della Valdichiana”.
Cos’è l’aglione (e perché è diverso dall’aglio)
Botanicamente, l’aglione appartiene a Allium ampeloprasum (gruppo porro): per questo ha gusto più dolce e delicato, minore pungente solforata e bulbilli molto grandi rispetto all’aglio (A. sativum). Studi chimici e nutrizionali open access confermano il profilo aromatico più “morbido” e l’elevata digeribilità.
Status tradizionale: “Aglione della Valdichiana” è registrato tra i PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) della Regione Toscana. È presente anche nel Repertorio regionale del germoplasma come risorsa tutelata.
Terreno, esposizione e preparazione
Esposizione: pieno sole (6–8 h).
Suolo: franco o franco-sabbioso, ben drenato; rialza il bancale in zone umide.
Preparazione: lavorazione 25–30 cm, apporto compost maturo 3–4 kg/m², 3–4 settimane prima dell’impianto.
Rotazioni: evita altre Alliaceae nello stesso appezzamento per 3–4 anni per limitare patogeni tellurici (Fusarium, Penicillium).
Nota pratica: l’aglione è una coltura lunga (≈ 8 mesi): l’impianto autunnale massimizza resa e divisione in spicchi; l’impianto tardivo può produrre un “bulbo unico” (round) meno divisibile.
Calendario e sesti d’impianto
Fase | Periodo | Indicazioni operative |
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Impianto | Ott–Nov (Centro Italia) | Spicchi esterni sani, apice in su;profondità 5–6 cm;18–22 cmsulla fila;30–35 cmtra le file; pacciamatura leggera |
Cure invernali | Dic–Gen | Sarchiature superficiali; controllo erbe; irrigazioni minime solo se siccità |
Ripresa vegetativa | Feb–Apr | Irriga regolare senza ristagni; eventuale asporto delloscapoper favorire l’ingrossamento |
Raccolta | Giu–Lug | Sospendi acqua 2–3 settimane prima; raccogli quando 50–70% foglie ingiallite e colletto asciutto |
Curing & stoccaggio | Post-raccolta | Essiccazione 2–3 settimane in luogo ventilato/ombroso; poi conserva a 10–15 °C, secco e arieggiato |
Impianto: scelta degli spicchi e messa a dimora
Materiale di impianto: seleziona spicchi esterni grandi, sodi e senza muffe; separali dal bulbo poco prima dell’impianto.
Orientamento: apice verso l’alto, base verso il basso; profondità 5–6 cm.
Pacciamatura: paglia/cippato fine 2–3 cm per umidità e contenimento erbe.
Nota sulla propagazione: l’aglione si propaga vegetativamente (spicchi/bulbilli), poiché non produce seme fertile nelle condizioni ordinarie colturali.
Irrigazione, nutrizione e gestione dello scapo
Irrigazione: mantieni il suolo umido, non zuppo; sospendi nelle 2–3 settimane pre-raccolta per favorire maturazione e conservabilità.
Nutrizione: prima dell’impianto compost ben maturo; eventuali correzioni azotate leggere a fine inverno (evita eccessi che fanno “foglia” a scapito del bulbo).
Scapo fiorale: l’eventuale asta va asportata precocemente per indirizzare risorse al bulbo. (Pratica di campo consolidata su Allium ampeloprasum).
Fitopatie e prevenzione (Fusarium, Penicillium)
Prevenzione agronomica: rotazioni 3–4 anni, drenaggio, seme sano, igiene di campo.
Gestione post-raccolta: cura di essiccazione (curing) e umidità di stoccaggio corretta riducono marciumi.
Evidenze: studi open access su elephant garlic evidenziano i rischi di Fusarium spp. e Penicillium spp. su bulbilli e l’efficacia di trattamenti/biocontrolli ammessi in biologico o in integrato per colture affini; il messaggio chiave resta prevenire con pratiche colturali e sanitario-postraccolta.
Raccolta, curing e conservazione
Indici di maturazione: 50–70% foglie ingiallite, colletto asciutto.
Estrazione: solleva con forca, non strappare; non lavare i bulbi.
Curing: 2–3 settimane in luogo ombreggiato e ventilato (20–25 °C), su graticci o appesi; la tunica esterna deve seccare.
Stoccaggio: ambiente fresco e secco (indicativamente 10–15 °C) e umidità bassa; evita refrigerazione prolungata dei bulbi da seme (può indurre difetti morfologici).
Errori comuni (e come evitarli)
Terreno pesante e ristagni → rialza aiuola, aggiungi sabbia/ammendanti e pacciamatura leggera.
Spicchi piccoli o interni → usa spicchi esterni per bulbi grandi.
Eccesso di azoto → molta foglia, bulbi piccoli e conservabilità scarsa.
Irrigazioni tardive → peggiore asciugatura del colletto.
Niente rotazioni → più patogeni tellurici (Fusarium spp.).
Domande rapide (perché l’aglione piace)
È più digeribile dell’aglio? Studi su profilo volatile e nutraceutico indicano minor contenuto di composti solforati “pungenti” e maggiore delicatezza organolettica (quindi percepita come più digeribile).
Quando si pianta e quando si raccoglie? Autunno → impianto; inizio estate → raccolta (coltura lunga ≈ 8 mesi).
È un prodotto tradizionale toscano? Sì, registrato come PAT e inserito nel Repertorio regionale del germoplasma.
Checklist di campo
☐ Bulbi/seme sani (spicchi esterni grandi)
☐ Preparazione suolo + compost
☐ File 30–35 cm, sulla fila 18–22 cm, profondità 5–6 cm
☐ Pacciamatura 2–3 cm
☐ Irrigazione regolare (no ristagni), stop 2–3 settimane pre-raccolta
☐ Curing 2–3 settimane, stoccaggio 10–15 °C secco
Faq visibile
Domande frequenti sull’aglione
Quando si pianta l’aglione?
In autunno (ottobre–novembre); è una coltura lunga, con raccolta a inizio estate (giugno–luglio).
Che distanze di impianto usare?
Indicativamente 30–35 cm tra le file, 18–22 cm sulla fila; profondità di messa a dimora 5–6 cm.
Serve togliere lo scapo?
Sì, l’asportazione precoce favorisce l’ingrossamento del bulbo.
Quali sono le principali malattie?
Fusarium spp. e Penicillium spp. su bulbilli e in post-raccolta. La prevenzione agronomica e uno stoccaggio corretto sono decisivi.
È davvero più delicato dell’aglio?
Sì, studi open access mostrano profilo aromatico meno pungente e maggiore delicatezza rispetto al comune aglio.
L’aglione è riconosciuto come prodotto tradizionale?
Sì, l’“Aglione della Valdichiana” è inserito tra i PAT della Toscana e tutelato nel Repertorio regionale del germoplasma.
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Regione Toscana: Prodotti Tradizionali: scheda “Aglione della Valdichiana” (PAT).
prodtrad.regione.toscana.it
Regione Toscana: Repertorio germoplasma: voce relativa all’aglione/Allium ampeloprasum.
germoplasma.regione.toscana.it