L’evoluzione del packaging sostenibile per il pecorino
Dal legno al bioplastico

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

Nel mondo della produzione casearia, il packaging ha sempre avuto un ruolo fondamentale: non solo protegge il prodotto durante il trasporto e la conservazione, ma contribuisce a comunicarne identità, qualità e valori.
Negli ultimi decenni, la crescente attenzione all’ambiente ha spinto produttori e consumatori a riflettere sull’impatto dei materiali utilizzati per confezionare i formaggi, incluso il celebre pecorino. L’evoluzione del packaging sostenibile per questo prodotto, simbolo della tradizione pastorale italiana, racconta una storia di innovazione che parte dal legno e arriva fino ai nuovi materiali biodegradabili e compostabili.


Il packaging tradizionale: legno, carta e paglia
Fino alla metà del Novecento, i formaggi come il pecorino venivano trasportati e conservati utilizzando materiali naturali, reperibili localmente. Le forme stagionate viaggiavano in cassette di legno grezzo, spesso foderate di paglia o tela di lino, che proteggevano la crosta da urti e umidità. In alcune zone della Toscana e dell’Umbria, il pecorino veniva addirittura avvolto in foglie di castagno o conservato in orci di terracotta.
Questo tipo di imballaggio, oltre a essere biodegradabile, aveva il vantaggio di far “respirare” il formaggio e di contribuire alla sua naturale evoluzione, permettendo una maturazione anche durante questa fase. Tuttavia, con l’arrivo della grande distribuzione e delle esigenze di tracciabilità e igiene più stringenti, questi materiali sono stati progressivamente abbandonati.


L’era della plastica e del sottovuoto
A partire dagli anni ’70, l’introduzione di materiali plastici ha rivoluzionato il settore alimentare. Buste, film e vaschette termoformate hanno permesso il confezionamento, anche sottovuoto, del pecorino, prolungandone la shelf-life e rendendolo più sicuro dal punto di vista microbiologico. Questa soluzione ha favorito la diffusione del formaggio anche nei mercati internazionali.
Tuttavia, l’uso massiccio di plastica monouso ha creato problemi ambientali evidenti: i rifiuti plastici non sempre sono riciclati correttamente e spesso finiscono in discarica o, peggio, nell’ambiente.
Per un prodotto legato alla terra e alla ruralità come il pecorino, questo contrasto è diventato evidente.


Verso un packaging sostenibile: carta, legno e bioplastica
Negli ultimi anni, molti produttori di pecorino, in particolare quelli legati a denominazioni di origine e filiere artigianali, stanno scoprendo e riscoprendo materiali più sostenibili. Le soluzioni adottate variano in base alla stagionatura e alla destinazione del formaggio.
Ad esempio, per le forme intere, tornano in auge le scatole in legno di pino o betulla, spesso certificate FSC, ideali per confezioni regalo o vendite dirette. Questi contenitori, oltre a essere riutilizzabili, rafforzano il legame con la tradizione.
Alcuni caseifici e rivenditori, poi, utilizzano carta alimentare cerata o accoppiata a materiali compostabili, stampata con inchiostri ecologici, per avvolgere i formaggi venduti al dettaglio.
La vera innovazione, però, arriva con le bioplastiche compostabili, ricavate da amido di mais, canna da zucchero o cellulosa. Questi materiali permettono il confezionamento sottovuoto o in atmosfera protettiva, ma possono essere smaltiti nell’umido industriale secondo le norme EN13432. L’obiettivo è mantenere la funzionalità della plastica senza l’inquinamento associato.
Si stanno anche sperimentando le etichette biodegradabili, le colle senza solventi e gli involucri interamente compostabili, nel tentativo di ridurre al minimo l’impronta ambientale del prodotto finito.


Una scelta di valore per produttori e consumatori
Adottare un packaging sostenibile non è solo una questione ambientale, ma anche di posizionamento commerciale. I consumatori attenti alla qualità del cibo e alla provenienza dei prodotti cercano coerenza: un pecorino artigianale confezionato in plastica tradizionale trasmette un messaggio incoerente, mentre un imballo ecologico rafforza la percezione di autenticità e responsabilità.
Il packaging destinato al pecorino sta dunque vivendo una fase di trasformazione, in cui innovazione tecnologica e ritorno alle radici si fondono per rispondere alle sfide del presente, per garantire un futuro alla qualità alimentare e al territorio da cui essa proviene.