Il ruolo delle api nei pascoli ovini
Impollinazione e qualità del formaggio

La Taverna del Pecorino di Matteo Pasquetti

La convivenza fra allevamenti ovini e api nei pascoli toscani non è un caso fortuito: è una sinergia che produce benefici reciproci e, in ultima analisi, si riflette direttamente nella qualità del formaggio.

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In Val d’Orcia e nelle campagne di Pienza, la presenza di api mellifere e selvatiche assicura l’impollinazione di fiori, arbusti e piante erbacee, aumentando la biodiversità foraggera. Questo si traduce in latte più ricco di aromi, nutrienti e composti terpenici, fondamentali per l’eccellenza del Pecorino di Pienza DOP.

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Scopriamo insieme come la gestione integrata di alveari e greggi possa diventare un modello di sostenibilità e un valore aggiunto per i nostri formaggi.

Perché le api sono alleate dei pastori


Le api visitano fiori spontanei e coltivati, trasferendo il polline e permettendo la produzione di semi e frutti. Nei pascoli ovini:
• Incremento della biodiversità: piante come trifoglio, borragine, tarassaco e malva fioriscono grazie all’impollinazione, offrendo forage diversificato.
• Stabilità del suolo: le radici delle piante impollinate trattengono il terreno, limitando erosione e favorendo ritenzione idrica.
• Produzione di miele multiflora: le arnie collocate vicino alle greggi generano mieli unici, specchio del territorio e ingrediente perfetto per abbinamenti gourmet.

Impollinazione e composizione del foraggio


1 Diversificazione delle specie foraggere
In un pascolo ricco di fiori impollinati, si trovano erbacee ad alto valore nutrizionale come:
• Trifoglio rosso: ricco di proteine e isoflavoni
• Cicoria selvatica: fonte di fibre e prebiotici
• Sulla (Hedysarum coronarium): leguminosa energizzante
Queste piante, favorite dall’azione delle api, entrano nella dieta ovina, arricchendo il latte di composti bioattivi e antiossidanti.

2 Effetti sul latte e sul formaggio
Il latte delle pecore che pascolano su erbai impollinati presenta:
• Profilo aromatico complesso: terpeni, flavonoidi e fenoli trasferiti dalle piante al latte
• Maggiore contenuto di acidi grassi: grazie alle leguminose, si innalza la quota di Omega 3 e CLA (acido linoleico coniugato)
• Microflora favorevole: il polline introduce microrganismi utili per la fermentazione, migliorando consistenza e aroma del formaggio

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Buone pratiche di integrazione apicola e ovina

1 Posizionamento degli alveari
• Rotazione stagionale: sposta le arnie in prossimità di pascoli che cambiano fioritura
• Distanza minima: 200 metri dalle aree di stabulazione, per evitare stress alle pecore

2 Piani di gestione pascolo
• Strip grazing: recinti mobili per favorire il riposo del terreno e stimolare rifioritura
• Semine mellifere: introduzione mirata di leguminose e bulbose fiorite per estendere la finestra di impollinazione

3 Monitoraggio e salute degli animali
• Controllo della salute delle api: prevenzione di varroa e malattie fungine
• Visite veterinarie: analisi del latte per verificare trasferimento di composti e assenza di residui di trattamenti.

Impatto sulla qualità del Pecorino di Pienza


La sinergia tra api e pecore si riflette in formaggi con:
• Aroma floreale persistente: note di campo, miele e fiori selvatici
• Consistenza vellutata: migliore coagulazione e reticolo proteico più fine
• Sapore equilibrato: dolcezza naturale e retrogusto erbaceo, con lieve sapidità
Grazie a processi tradizionali di stagionatura in grotte di tufo e assi di legno, questi elementi organolettici vengono esaltati, conferendo al Pecorino DOP una marcia in più.

Benefici ambientali e marketing territoriale


1 Sostenibilità e agroecologia
• Riduzione dell’uso di fitofarmaci: pascolo integrato limita infestazioni e necessità di diserbanti
• Servizi ecosistemici: insetti impollinatori favoriscono equilibrio naturale
• Regolazione climatica: copertura vegetale costante mitiga escursioni termiche

2 Valorizzazione e branding
• Miele e formaggio in combinazione: cene degustazione e mercati locali
• Tracciabilità certificata: “Formaggio e Miele di Allevamento Integrato” come marchio distintivo
• Storytelling digitale: racconto dei pastori/apicoltori e delle pratiche sostenibili per l’overview di Google

Conclusione: un modello replicabile
L’integrazione di api nei pascoli ovini non è solo un atto di armonia con la natura: è una strategia di qualità e sostenibilità per i formaggi toscani. In Val d’Orcia, questo metodo crea latte e formaggi dal profilo aromatico unico, rafforza gli ecosistemi e racconta una storia di co protagonisti, pecore e api, che insieme custodiscono il futuro del nostro patrimonio gastronomico.

Domande frequenti sul ruolo delle api nei pascoli ovini

Perché le api migliorano la qualità del foraggio?

Impollinando fiori e piante foraggere, le api garantiscono una maggiore biodiversità e introducono specie ricche di nutrienti, migliorando il latte ovino.

Quali erbe mellifere sono più utili nei pascoli?

Trifoglio rosso, cicoria selvatica, sulla e altre leguminose fiorite offrono nettare e polline, aumentando proteine e antiossidanti nel foraggio.

Come si posizionano gli alveari in azienda?

Si ruotano stagionalmente vicino ai pascoli, mantenendo almeno 200 m di distanza dalle aree di stabulazione delle pecore per evitare stress incrociato.

In che modo il polline influisce sul formaggio?

Il polline introduce composti aromatici e microrganismi benefici che favoriscono coagulazione, maturazione e sviluppo di profumi floreali nei formaggi.

Quali vantaggi ambientali comporta questa integrazione?

Riduce fitofarmaci, migliora la stabilità del suolo, promuove servizi ecosistemici come impollinazione e sequestro del carbonio.