Domande frequenti sul Casu Marzu e i formaggi “viventi”
Il Casu Marzu è davvero sicuro da mangiare?
Sì. Studi tossicologici hanno confermato che le larve si nutrono solo di grassi e non producono tossine nocive. Il riconoscimento PAT ne attesta la tradizione e la sicurezza.
Quando è il periodo migliore per degustarlo?
Da marzo a settembre: nelle stagioni più calde le mosche casearie depongono le uova e le larve maturano fino a rendere la pasta cremosa.
Come va servito il Casu Marzu?
Aperto delicatamente, si mescola la crema con un cucchiaio e si gusta su pane carasau, accompagnato da un vino bianco secco (es. Vermentino o Vernaccia).
Dove posso trovare varianti regionali?
Oltre al Casu Marzu sardo, cerca il Saltarello in Friuli, il Bross ch’a Marcia in Piemonte, il Marcetto in Abruzzo e il Casu du Quagghiu in Calabria.
Il formaggio “vivente” ha figlie internazionali?
Sì: in Germania c’è il Milbenkäse a base di acari, e nei Balcani alcune forme di Kaçkavalj possono ospitare larve non intenzionali durante la stagionatura.